Il vincolo determinante nella scelta della tecnica di consolidamento più opportuna è sempre quella meno invasiva per il manufatto “da salvare”, in questi casi ci si avvale nella pratica del restauro di tecnologie tradizionali, invariate nel tempo, e di sofisticati sistemi con materiali di recente applicazione.
Sta forse nella fusione, nella convivenza e soprattutto nel calibrare questi due aspetti il segreto di una corretta prassi di intervento nel cantiere di restauro.
Intervento eseguito: Castello di Levizzano Rangone, Modena
Uno dei principali problemi riscontrati nel recupero degli edifici storici è la portanza dei solai anche se differenti per tipologia di esecuzione. Si pone così l’esigenza di applicare nel restauro tecniche di rinforzo ( dei travi o dell’intera orditura) che devono essere assistite da precisi calcoli per carico di portanza dei solai ed in base ai materiali utilizzati per la realizzazione di tali trattamenti.
Nel settore del restauro e nel recupero del legno è pratica consolidata avvalersi dell’uso di resine sintetiche la cui versatilità consente una gamma notevole di applicazioni. Nel caso del ripristino dei solai, possiamo solitamente distinguere due casistiche: interventi eseguiti dalla parte superiore, che prevedono quindi lo smontaggio del pavimento, ed interventi a vista dalla parte inferiore. Nel nostro caso l’intervento è stato eseguito sia sull’estradosso che sull’intradosso applicando e sostituendo l’arellato mancate con rete elettrosaldata (nervometal) successivamente intonacata e finita con malta granulometricamente simile all’originale.
I vantaggi di queste tecniche relativamente giovani sono indubbi: accanto al rispetto di fondo del legno va sottolineato come sia possibile risolvere positivamente tali situazioni di estremo degrado, recuperando anche elementi la cui precarietà non consente altra alternativa che la sostituzione.
Intervento eseguito : Casino del Duca, Lesignana, Modena
la proposta di consolidamento della struttura lignea dopo diversi sopralluoghi effettuati e consultazioni con professionisti è stata preliminarmente mirata alla rimozione dei molteplici tiranti a carattere provvisorio costituiti da fili di ferro, i quali impedivano la movimentazione delle grandi tele poste e visibili nell’intradosso del soffitto ligneo. A seguito di tale rimozione sono rimaste in essere solamente le reggette originali le quali sono risultate insufficienti a garantire, con gli adeguati canoni di sicurezza, il sostegno del grande soffitto.
Per porre rimedio alla suddetta carenza si è concordato di installare in opera, in affiancamento a quelle già esistenti e a complemento nei punti nevralgici, una serie di tiranti in acciaio inox costituiti da redence, arridatoi e fune di acciaio mm3 tagliata a misura e fissata tramite manicotti in rame per impiombature, i quali hanno consentito di connettere l’orditura principale alla struttura sospesa con ancoraggi a staffatura a più punti di connessione sul travetto.
La soluzione ponderata ha permesso di dare una certezza di portata a sostegno della struttura lignea, in quanto affiancata a materiali di eccezionale qualità e tenuta consentendo anche piccole regolazioni tramite arridatoi su parti eccessivamente flesse delle cornici.
Intervento eseguito: Chiesa di S.Caterina di Concordia s/S